L’ Alternativismo Costruttivo
Qui trovi un breve accenno ai presupposti teorici del modello di riferimento
alla base della mia formazione specialistica e che guida il mio lavoro di Psicologa.
“La nostra posizione è che ci sono sempre diverse costruzioni alternative disponibili tra le quali scegliere per interpretare il mondo. Nessuno è richiuso in un angolo; nessuno è completamente vincolato dalle circostanze; nessuno è vittima degli eventi della propria vita. (…). La scelta che ciascun individuo fa tra diverse modalità alternative per interpretare il mondo è una questione di grande rilevanza”
Queste sono parole di George Kelly mentre racconta cosa intende per Alternativismo Costruttivo, la posizione filosofica entro cui ha sviluppato la sua Teoria dei Costrutti Personali (TCP).
Partendo dalle sue parole, e in particolare da alcuni specifici termini, io vorrei condividere alcune riflessioni che mi aiutano a presentare la base da cui parte tutto ciò che propongo con il mio lavoro.
Costruzioni
Ciascuno di noi è costantemente impegnato a dare senso agli eventi, a cercare di comprendere e trarre delle linee guida secondo le quali muoversi nel mondo, comportarsi, agire, essere, con sè stesso e con gli altri. Sin dalla nascita non facciamo altro che cercare di comprendere ed elaborarci una nostra visione, costruzione, del mondo con cui interagiamo. E’ così che pensiamo, è così che conosciamo, è così che cominciamo ad essere, in qualche modo, piuttosto che in qualche altro.
In questo processo di costruzione prendiamo degli ingredienti e, in base al senso di cui li dotiamo, ne facciamo qualcosa. Siamo soggetti attivi ed è proprio in questo processo che si delinea il nostro mondo.Una mamma amorevole è amorevole agli occhi di qualcuno. Una bella giornata è bella agli occhi di qualcuno. E così via.
Tutta la realtà dunque è reale PER qualcuno, sempre.
Tutte le costruzioni sono legittime. Ma nessuna costruzione è l’unica possibile. Ecco perchè ALTERNATIVA costruttiva.
Kelly dice esplicitamente che “tutte le nostre attuali interpretazioni dell’universo sono suscettibili di essere riviste o rimpiazzate”.
A leggere queste citazioni non sentite anche voi la sensazione di ampio respiro che si sperimenta quando si inspira a fondo, per la prima volta, dopo giorni e giorni di raffreddore e costipazione?
Immaginate anche voi la possibilità di movimento e la sensazione di svincolo dopo una anestetizzante immobilità? “Nessuno è rinchiuso in un angolo”.
Ecco, di questo io personalmente e professionalmente mi sono innamorata. Della scoperta che con gli stessi ingredienti si possano elaborare svariate e molteplici ricette, alla ricerca del nostro gusto, di nuovi abbinamenti e di nuove esperienze.
Scegliere
una delle parole-chiave della TCP.
Scegliere dosi, miscele, abbinamenti, ordine e modalità di lavorazione degli ingredienti, porta a ricette nuove davvero, sebbene gli ingredienti disponibili potrebbero non essere variati granchè. Scegliere, sempre. Questo non vuol dire essere onnipotenti, vuol dire forse piuttosto essere alla guida, poter percorrere delle vie scartandone delle altre. Lo facciamo tutti e lo facciamo da sempre, consapevoli o meno.
Interpretare
E il criterio di scelta? La nostra implicita sensazione di pericolo da evitare. Scegliamo una strada perchè le altre forse sarebbero state peggiori, implicitamente non percorribili per noi.
Molti comportamenti nostri o altrui ci lasciano perplessi, sembrano insensati, e probabilmente lo sono, ma agli occhi di chi così li vede. A volte persino le nostre scelte sembrano incomprensibili ai nostri stessi occhi e in quei casi forse la comprensione parte dall’esplorazione delle scelte non intraprese, le alternative scartate, molto spesso nemmeno contemplate. E’ naturale che la nostra idea di cosa sia peggio si basi sugli esiti di altre scelte già portate avanti in passato. Teniamo conto dei risultati delle scommesse già fatte, nel momento in cui torniamo a scommettere. Abbiamo un percorso e tante informazioni, sia alle spalle che davanti a noi.
Ma se scegliamo qualcosa perchè tutto il resto sarebbe peggiore (agli occhi di chi sceglie), ciò vuol dire che scegliamo sempre il meglio. Proprio così! Tutti, sempre. Abbiamo sempre scelto il meglio tra le alternative.
E’ con questi presupposti che la Psicologia dei Costrutti Personali guarda alle Persone.
Le alternative però sono tali e possono ampliarsi, le scelte possono modificarsi e ciò accade nell’oggi, ma -e questo è meraviglioso- vale anche per ieri, sebbene sia passato.
Anche gli eventi già passati possono cambiare, se la nostra costruzione del mondo cambia. Le storie accadute possono assumere significati diversi, se lette alla luce di nuove costruzioni. Leggere il passato può coincidere con un riscriverlo.
Nessuno è rinchiuso in un angolo
Questo è lo sguardo che, personalmente e professionalmente, ho scelto di adottare e con questo sguardo cerco di condividere riflessioni su tematiche psicologiche e, ancor prima, umane, attraverso il blog.