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è stato attivato troppo presto. Di solito è un indicatore di un codice nel plugin o nel tema eseguito troppo presto. Le traduzioni dovrebbero essere caricate all'azione init
o in un secondo momento. Leggi Debugging in WordPress per maggiori informazioni. (Questo messaggio è stato aggiunto nella versione 6.7.0.) in /var/www/clients/client1235/web3723/web/wp-includes/functions.php on line 6114Guarire dal panico è possibile. Lo conferma l’esperienza diretta di molte persone.
Dopo aver dato voce all’Attacco di Panico ho pensato che fosse bello dare un piccolo spazio anche alle parole di una persona che con questi vissuti ci ha avuto a che fare. Con il suo consenso pubblico qui le parole di Arianna (la chiamiamo così nel rispetto della sua privacy).
Da un po’ di tempo non avverto più quello stato di agitazione e malessere che mi accompagnava sempre. Era iniziato al lavoro e avevo chiesto per questo di cambiare i miei turni,
quando mi succedeva sentivo un impulso a scappare, ad allontanarmi da tutti e riuscivo a star bene solo quando finalmente raggiungevo casa, la mia tana.Poi un giorno però quella morsa terribile allo stomaco mi prese proprio mentre ero a casa, il posto in cui mi ero sempre sentita al sicuro. Ho cercato di fingere col mio compagno perché non si preoccupasse; non volevo essere un peso.. era già tanto comprensivo rispetto alla mia reticenza a uscire di casa, a frequentare luoghi affollati, ad andare da sola a sbrigare cose burocratiche e faccende varie, …ma non volevo approfittarne della sua pazienza, non volevo fargli vedere tutta la mia debolezza.
Da quel giorno però è cominciato un vero incubo per me, la notte dormivo male, la mia forza fisica era diminuita, evitavo di vedere anche le amiche di sempre o i miei familiari, evitavo ogni situazione conviviale per paura di star male e sempre più spesso avevo il timore di poter ammalarmi di qualcosa di grave. Insomma ogni cosa della mia vita sembrava inaffrontabile, ogni giorno era una scalata su una montagna impossibile.
Mi ha molto colpito quando lei dottoressa un giorno mi ha chiesto quale fosse per me la sensazione agli antipodi dal quel malessere.
Mi sono accorta che il malessere svaniva solo quando mi arrabbiavo furiosamente e da lì, sembrerà strano, ma ho sentito che si poteva ricominciare a vivere, che qualcosa dentro di me mi indicava la via.
Almeno questo è quello che mi sento di dire adesso, dopo questi mesi in cui ho potuto fare chiarezza e anche fare pace con una mia grande paura: perdere l’amore di chi amo.
Il macigno che sentivo era come un cappio perché mi sembrava di aver tradito quello che gli altri si aspettavano da me, mi sentivo in pericolo perché dentro di me era spuntata una strana spinta di libertà e sapevo che sarebbe stato troppo costoso per me seguirla, pensavo che avrei dovuto rinunciare a quello che sentivo perché era fuori discussione che non volessi perdere l’amore delle persone a me care, di mia sorella in particolare… e anche poi del resto della mia famiglia e del mio compagno.
Adesso ogni volta che mi accorgo che posso prendermi i miei spazi senza rischiare di rimanere abbandonata mi sembra di rinascere. E non ho più voglia di mettere da parte me per continuare ad avere l’amore degli altri.
Ultimamente mi sento più coraggiosa e aver prenotato questa vacanza per capodanno mi riempie di gioia. Era un’utopia per me poter salire su un aereo!
Ho molta paura adesso, paura di tornare a star male, ma insieme a quella ho anche molta curiosità e tanta voglia di vedere come andrà a finire.
Non mi sento di poter dire che sono al sicuro al 100%, ma sicuramente mi capisco meglio e riesco sempre più spesso a planare su alcune questioni, perché il mio punto di vista mi sembra più sensato di quanto mi sembrasse un annetto fa. Mi viene da dire che mi fido di più di me.
Mi sto liberando da questo peso che era la paura di non andare bene, e so che quel peso in parte forse mi faceva comodo, mi teneva stabile, anche se mi toglieva il respiro e non mi faceva muovere.
Adesso direi che la stabilità di cui ho bisogno è data dalla libertà di fare le mie scelte senza sentirmi in colpa per gli altri. Ma questo riesco a farlo da quando io per prima ho imparato e ho provato a capire anche le paure degli altri e a decifrare e farmi decifrare meglio.
Ecco, questo è il bagaglio che porto con me adesso e non è più un bagaglio che mi opprime, ma un bagaglio che mi sostiene nelle mie avventure, piccole avventure di ogni giorno.
Un grazie speciale ad Arianna per aver acconsentito a questa condivisione.
E tu che ne pensi? Ti è utile sapere che le cose per qualcuno stanno cambiando? Ti rispecchi in qualcosa di particolare? O magari anche tu sei riuscita a fare un percorso di rinascita e se ti va di raccontarmi cosa hai capito o cosa ti ha aiutato sarò felice di leggere ogni singola testimonianza ed esperienza!