Vorrei poter dire che i bilanci sono del tutto inutili da fare e che non è un cambio di calendario a doverli suggerire, tuttavia io per prima sono tentata a guardarmi indietro e farne, così ho cercato dei modi che si adducessero meglio ai miei significati.
Non voglio giudicare i miei passi, ma dare valore al percorso e al movimento. Quindi assolutamente No a ogni sorta di lamentela, pensiero frustrante o vittimismo, d’accordo?
Ecco allora ora posso raccontarti due dei metodi che ho trovato più piacevoli.
Questa tecnica è utile per un ambito alla volta, per esempio se volessi valutare il mio percorso professionale o le mie passioni, ancora i rapporti con la mia famiglia o la cura di me, ecc.
Disegno su un foglio una bella e ampia spirale, immaginando che sia il guscio di una lumaca. Per disegnarla consiglio di partire dal centro. A questo punto divido in caselle i vari livelli della spirare.
Dentro queste caselle così potrò scrivere ciò che ricordo di aver vissuto, realizzato e imparato, in modo evolutivo, tenendo conto delle tappe e degli avvenimenti importanti.
Anche per scrivere parto dal centro e comincio segnando più o meno quello che reputo sia stato il mio punto di partenza, proseguo con tutto ciò che ho vissuto nell’ambito specifico di cui ho scelto di occuparmi e arrivo alle caselle più esterne con un breve punto della situazione attuale.
Utilizzo la metafora dell’acqua che piove, nutre ed evapora per dire cosa sento mi sia arrivato quest’anno. Dopo aver pensato alle cose principali che sento mi sono successe, mi dico quali di queste possono aver rappresentato nutrimento per me cioè quali parti voglio tenere perché penso mi siano utili e quali invece lascio andare, le parti che faccio evaporare.
Tutto chiaro?
Comincio io con un ciclo dell’acqua:
Piove: Una collega con cui avevo intessuto una bella collaborazione ha scelto abbastanza impulsivamente di cambiare vita e città e di interrompere quanto aveva in corso.
Questo ha avuto delle implicazioni anche su di me: in breve tempo ho dovuto portare avanti io degli impegni che prima erano suddivisi tra noi.
Nutre: l’essermi concessa la possibilità di prendere in tutta autonomia delle decisioni per semplificare e adattare gli impegni alle mie modalità, sfoltendo e sentendomi meno appesantita di quanto avessi previsto.
Evapora: la sensazione di non poter fare affidamento sugli altri. Voglio continuare a creare sinergie e in fondo questo episodio ha aperto le porte a nuovi incontri e nuove possibili future collaborazioni.
E adesso tocca a te!
Hai già qualche piccola tecnica per fare i tuoi bilanci quando vuoi guardarti indietro?