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La profezia che si autoavvera |Veronica Mormina Psicologa

Profezia che si autoavvera: istruzioni per l’uso.

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Profezia che si autoavvera: istruzioni per l’uso.

profezia che si autoavvera

Percepisci che ci sia il rischio che qualcosa di indesiderabile diventi realtà e tac! succede. Lo avevi immaginato, pensi. Chissà se peró hai anche considerato che non sempre sei tu che temi per i rischi più plausibili. A volte – non di rado – i rischi diventano plausibili e reali in funzione di quanto tu li temi. Si tratta del principio della profezia che si autoavvera.

 

Il principio

Secondo questo principio, contribuisci a rendere reale ciò che più cerchi di evitare.

 

Se ti dai tanto da fare per evitare qualcosa, ne stai già in qualche modo contemplando l’esistenza. Stai già scendendoci a patti.

 

Un buon esempio di profezia che si autoavvera riguarda le leggi di mercato: se in una collettività si teme l’imminente scarsità di una certa merce, la collettività si comporterà in un modo tale per cui prestissimo la merce, per la collettività, risulterà scarsa o non disponibile.

Come? temendo l’esaurimento della merce, tutti correranno ad accaparrarsela. La domanda crescente estinguerà le fonti di produzione o distribuzione. La scarsità e la ampia domanda faranno alzare il prezzo. Il prezzo più alto a sua volta renderà ancor meno disponibile la merce stessa.

 

Anche con le faccende personali spesso va così.

 

Partendo da alcune supposizioni, ti comporti in un modo conseguente. Il tuo comportamento tiene conto di qualcosa che vorresti tanto non fosse così. Però, agendo sulla base di ciò che vorresti tanto evitare, di fatto, contribuisci a dargli peso e consistenza. Se, per esempio, temi che un tuo progetto possa naufragare, questo timore potrebbe limitarti nell’investimento. Il tuo investimento intermittente a sua volta, renderà più probabile un fallimento del progetto.

 

 

Condizioni necessarie

 

Perché valga il principio della profezia che si autoavvera, sono essenziali alcuni punti:

  • temere qualcosa che potrebbe accadere nel futuro, cioè alimentare l’aspettativa che le cose potrebbero andare in un certo verso più che in altri
  • credere che ciò che temi sia determinato da qualcosa di esterno a te (per esempio altre persone, condizioni sociali, o la sfortuna)
  • cercare di prestare la massima attenzione per non cadere nel pericolo stesso della profezia
  • dare per scontato il pericolo e quindi ritenerlo plausibile

Tutto questo va accompagnato dalla convinzione che tu ti possa solo difendere o proteggere. Ignorando il fatto che questo processo sia influenzato e portato avanti da te, nel momento in cui reputi credibile e verosimile la profezia.

 

 

Come evitare che la profezia si autoavveri?

 

Questa è una buona domanda, o meglio, è una domanda paradossale.

Non abbiamo appena detto che tanto più vuoi evitare che accada qualcosa tanto più stai spianando la strada a quel rischio?

Ecco, appunto. Non ha senso quindi voler evitare di cadere nella profezia che si autoavvera, quanto piuttosto è utile rivedere le profezie. Se ti aspetti che possano succedere delle altre cose e cominci a ritenere molto plausibili queste, ti comporterai anche in modo coerente e farai largo ad altro. Quello che ti aspetti possa succedere ti fa mettere in gioco alcune tue risorse e alcune tue caratteristiche, piuttosto che altre.  E quello che conta sei tu e come vivi tu.

 

 

Paure e bisogno di prevenire

 

Nel tentativo di profetizzare cose belle a volte può subentrare la paura di illudersi e il bisogno di proteggersi comunque dal peggio che possa capitare.

In questo caso non è semplice raggiungere i propri obiettivi e costruire le proprie strade verso ciò che si desidera. Continuamente subentrano piani di sicurezza, che rallentano e deviano il percorso, per scampare pericoli attesi che non si sa quanto siano probabili.

Come se, camminando in centro, dovessi stare attenta a dei possibili agguati di guerriglieri armati. Quanto è plausibile che succeda? Poco, direi. E quanto è plausibile che io non riesca a raggiungere il posto desiderato? Molto, se devo temere per la mia sicurezza ogni volta che faccio 10 passi.

Se avessi questa anticipazione, di essere attaccata da un momento all’altro, il mio comportamento ne sarebbe fortemente influenzato. Probabilmente passerei il tempo a nascondermi dentro negozi, bar, vicoli ecc. e sentirei la mia meta difficile da raggiungere.

 

A prescindere dall’esistenza verificata o meno dei guerriglieri, l’unica cosa certa sarebbe il mio sentire di non poter raggiungere la meta. Esattamente come nel caso in cui davvero ci fossero dei guerriglieri armati nel centro della città, pronti ad attaccare me.

La mia aspettativa basterebbe a creare gli stessi risultati che si potrebbero creare davanti alla realtà di guerriglieri che mi volessero attaccare.

 

 

Proteggersi o ostacolarsi?

 

Il bisogno di proteggerti dal peggio e di non illuderti sul meglio contribuisce a portare ai risultati che temi.

Questo bisogno di prevenire e proteggersi può interferire nel percorso di vita ed è opportuno capire cosa rende necessaria tanta protezione.

A volte può essere opportuno intraprendere un  percorso di psicoterapia, che consenta anche di verificare quanto sono plausibili i pericoli temuti e come neutralizzarli.

 

 

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Per allenarti a costruire le basi perché ciò che desideri accada ti suggerisco di scaricare gratuitamente

6 passi alla meta: Guida pratica per costruire sentieri dove non ci sono” 

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Dr.ssa Veronica Mormina Psicologa
Dr.ssa Veronica Mormina Psicologa
Aiuto le persone a costruire percorsi verso i loro obiettivi e il loro benessere. Insieme tracciamo la posizione di partenza, la direzione e il tragitto verso la meta.

1 Comment

  1. […] non credi nel potere di queste piccole azioni (forse non hai letto questo post), tu prova a praticarle comunque, qualcosa potrebbe muoversi nonostante la tua […]

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