Al decrescere dei giorni di ferie rimanenti cresce il tasso di agitazione. Questa potrebbe essere la definizione dell’ansia da rientro.
Per qualcuno questa ansia indica la scarsa voglia di tornare alla routine quotidiana, per qualcun altro invece può essere l’opposto: prima si torna meglio è.
In entrambi i casi si tratta di una compagna sgradevole.
L’ansia da rientro dopo una vacanza è piuttosto diffusa, quasi più dell’ansia da vacanza.
Può avere connotazioni differenti e in linea di massima ha a che fare con il cambiamento di ritmi e abitudini. Il rientro da un lato è un ritorno al solito, dall’altro è esso stesso un ennesimo piccolo cambiamento.
Magari la vacanza ti è piaciuta tanto e temi di dover rinunciare a quel benessere.
Magari invece stare in vacanza è stato un po’ pesante per te e speri di riuscire a tornare efficiente nella tua vita quotidiana.
O forse in vacanza hai cambiato prospettiva su qualcosa e hai timore per il dover integrare questi nuovi elementi nella tua vita solita.
Ti suggerisco 3 prospettive che potrebbero esserti di ispirazione. Non risolvono certo il problema, ma possono aiutarti a cambiare punto di vista e ad abbassare la tua ansia da rientro.
Non pensare al rientro come alla fine di un momento felice, pensalo come una tappa del tuo itinerario. Ritornare è l’unico modo che hai per non rendere anche le ferie routine. Alla lunga succederebbe. Sta a te rendere piacevole questa tappa. Una cena nel tuo locale preferito? Un nuovo taglio di capelli? Una serata film del tuo regista preferito? Una pianta per il tuo salotto? Cosa ti concedi per questa parte di viaggio?
Non pensare che svanirà l’effetto delle vacanze e tutto torna uguale a prima in un baleno. Ogni esperienza che fai ti dona qualcosa, sta a te farne tesoro. Se anche tornando sentissi una grande fatica e insoddisfazione sarebbe il caso di sfruttare queste sensazioni per fare un bilancio. Grazie allo stacco e alla differenza con ciò che sentivi durante la vacanza, puoi valutare se la tua vita va come desideri. Se la risposta è no per diversi giorni di fila metti in discussione qualcosa che non senti in armonia con i tuoi bisogni.
Non pensare che il rientro sia un dover riabituarsi e ricominciare tutto daccapo. Si tratta più di una evoluzione. Come quando guidi e cambia il paesaggio intorno a te. Ti stai muovendo e ti trovi davanti a qualche novità, ma tu sei padrona del movimento e saprai continuare a mantenerlo anche su scenari cambiati. Se riuscivi a gestire la tua vita prima saprai continuare a farlo anche al rientro. Una spintina iniziale per riaccendere il motore e il resto sarà ancora avventura.
E infine, rispetto al rientro, una domanda interessante è: temi la vicinanza o la separazione di qualcosa o qualcuno in particolare?