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domain was triggered too early. This is usually an indicator for some code in the plugin or theme running too early. Translations should be loaded at the init
action or later. Please see Debugging in WordPress for more information. (This message was added in version 6.7.0.) in /var/www/clients/client1235/web3723/web/wp-includes/functions.php on line 6114instagram-feed
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è stato attivato troppo presto. Di solito è un indicatore di un codice nel plugin o nel tema eseguito troppo presto. Le traduzioni dovrebbero essere caricate all'azione init
o in un secondo momento. Leggi Debugging in WordPress per maggiori informazioni. (Questo messaggio è stato aggiunto nella versione 6.7.0.) in /var/www/clients/client1235/web3723/web/wp-includes/functions.php on line 6114Oggi voglio dire grazie.
Ricopio sulla nuova agenda le cose importanti da ricordare. Sfoglio biglietti, appunti, post-it e note varie e mettendo via alcuni fogli passo in rassegna parte delle esperienze fatte in quest’anno di lavoro. Ho detto grazie molte volte e continuo a farlo, per le cose nuove, ma anche per quelle passate. Continuo a dire grazie pure a chi l’ho già detto e oggi questi ringraziamenti voglio lasciarli pubblici, qui.
La Sgarlata mi ha insegnato il customer care (un giorno magari spiegherò come).
Era la mia prof a scuola media. Mi ha rassicurata e spiazzata con la fiducia che, attenzione, non mi ha dato lei. Lei mi ha insegnato a costruirla, la fiducia, buttando il cuore oltre l’ostacolo, ma usando il cervello per calcolarne la traiettoria di lancio.
Sì, un’altra prof e di questa il nome non lo facciamo. Dicendomi che mio progetto per il futuro era uno come tanti, uno tra i tanti e per questo, tra quei tanti, si sarebbe perso, mi ha sfidato a trovare la vera motivazione. Mi ha dato modo di mettere in conto le difficoltà e decidere che andavo avanti lo stesso. Decidere che cadere non è in fondo il peggior problema che ti possa capitare. Che per essere unici non serve essere i soli. In quel che si fa, in quel che si è.
Ancora categoria prof (eh oh, molto ho imparato proprio da chi insegna per professione).
L’ho ringraziato a suo tempo e torno a farlo spesso nei miei pensieri, nella mia vita e nei miei racconti. Mi ha permesso di sapere che quello che fai è fatto al 60% di relazioni, di persone, di rispetto. Qualunque cosa tu faccia. E che quello che sopravvive a ogni memoria è il modo in cui le persone si sentono con te. Nessuna scienza, nessun insegnamento è più potente di ciò che ciascuno di noi prova, intimamente.
E se arrivi con un messaggio rispettoso del suo stato emotivo hai vinto tutto.
Ancora una insegnate, ma con un ruolo nuovo.
La chiamo didatta e di fatto questa è solo una delle visioni nuove e alternative che ho costruito con lei. Qua è dura riassumere, ma ci tengo a dire grazie per l’attenzione rigorosa ai dettagli, per i punti fermi costruiti e per quel modo di sgomberare ogni dubbio sulle priorità di una relazione terapeutica. Ah, e per avermi aperto la finestra su quel mix di rigore teorico e creatività che amo coltivare.
Non è un insegnate con me, ma fa un effetto simile.
Ale mi ha mostrato a pieno la magnificenza dell’imperfezione e la bellezza dell’inaspettato e imprevisto.