Oggi parliamo di psicologia del make up. Ci trucchiamo da secoli anzi, millenni e, se questa consuetudine sopravvive alle epoche e alle culture, forse è tutt’altro che una frivolezza.
L’abitudine di truccare il volto con colori e linee è tutt’altro che moderna.
Già gli antichi Egizi erano soliti dipingersi dei segni sul volto, con lo scopo di esplicitare l’estrazione sociale. Quei segni tracciati sulla pelle avevano cioè una funzione identitaria: raccontare chi si era.
Le funzioni moderne che il make up ricopre nella vita di una donna sono in parte derivate da quel bisogno, ma ben più estese.
Queste principali funzioni oggi sono:
Se vogliamo considerare la psicologia del make up è essenziale partire da qualche domanda.
Alcuni intendono il make up come una forma di falsificazione e lo contrappongono all’idea di “naturalezza”.
Ma forse, a ben vedere, il make up ci fa parlare di noi, delle parti più autentiche, senza dover usare parole.
E allora, andando avanti con le domande sulla psicologia del make up, occorre chiedersi anche
Racconti ciò che desideri evidenziare o nascondere, ciò che vorresti gli altri vedessero guardandoti e ciò che ritieni rappresentarti meglio.
Quindi ti trucchi per te o per gli altri?
Impossibile scindere questi due elementi. Ti trucchi per te, per quello che vedi in te e per quello che gradisci mostrare agli altri. Sei sempre tu a impostare il racconto. Se anche lo fai per piacere a qualcuno, in fondo a tutto rimane il desiderio di dare una rappresentazione di te, di quel che sei e di quel che desideri. Anche se desideri assecondare i gusti di qualcuno.
Per qualcuno si tratta di un’armatura moderna che maschera come si è. In quanto maschera però consente di interpretare ruoli diversi, in momenti diversi. Il make up non definisce chi sei, ma ti aiuta a raccontare chi hai deciso di essere oggi, stamattina o in questa serata speciale.
Infine, ti ricorda che puoi cambiare.
E con te può cambiare il racconto che di te fai attraverso il tuo aspetto.
Mi direte che lo stesso vale per l’abbigliamento e in parte concordo. La psicologia della moda ce lo insegna: attraverso il nostro abbigliamento possiamo esprimere lati diversi e persino diverse versioni di noi, in situazioni e momenti differenti. Ma il make up è molto più personalizzabile.
Ci consente di dettagliare meglio il racconto di ciò che vogliamo essere in quel momento.
E per quest’aspetto mette in gioco la nostra vena creativa. Persino le più abitudinarie, ogni tanto metteranno quel velo di terra in più, o una linea di eyeliner più spessa.
Adesso tocca a te. Sei solita truccarti? Sai cosa racconti di te con il tuo make up?
E ti piace cambiare questo racconto giocando con il make up? Fammi sapere la tua nei commenti.
1 Comment
Credo che la cura di sé sia un piacere. Amo molto andare dal l’estetista per un massaggio completo riequilibrante con olio di jojoba puro. Mi piace fare il manicure e il pedicure. Vado dalla parrucchiera quando posso……Ma il make up non lo capisco! Anche perché il beneficio in termini di miglioramento di sé che se ne trae è solo temporaneo, soprattutto a causa del fatto che per il make up si usano prodotti che coprono la pelle le impediscono di respirare e favoriscono un precoce invecchiamento. Più aria prende la pelle e più diventa bella. Bisogna anche fare attenzione all’alimentazione e…..il male up è fatto.