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è stato attivato troppo presto. Di solito è un indicatore di un codice nel plugin o nel tema eseguito troppo presto. Le traduzioni dovrebbero essere caricate all'azione init
o in un secondo momento. Leggi Debugging in WordPress per maggiori informazioni. (Questo messaggio è stato aggiunto nella versione 6.7.0.) in /var/www/clients/client1235/web3723/web/wp-includes/functions.php on line 6114Ultimamente mi sono imbattuta spesso in interviste, post sui social o interventi in radio e tv che mi hanno fatto interrogare sulla percezione dello psicologo, nel senso comune. In particolare per quello che, secondo alcuni, serve, per andare dallo psicologo. Purtroppo ne viene fuori un quadro colmo di pregiudizi sullo psicologo che racconta molto dell‘ineducazione psicologica diffusa.
C’è questa cosa, per esempio, che molti rivelano di aver finalmente trovato il coraggio e di essersi rivolti a uno psicologo.
Serve tempo, serve fiducia, serve voglia di stare bene e voglia di alleggerirsi il cuore. Non coraggio.
Il coraggio ti serve quando vuoi resistere in una relazione di coppia che ogni giorno richiede enormi sforzi e mortificazioni.
Quando gli attacchi di panico decidono per te che posti puoi frequentare, in che orari e a quali condizioni.
Il coraggio tienilo per quando devi dedicare molte delle tue energie a sentirti sbagliata, a controllare che l’attività fisica che fai sia sufficiente a smaltire le calorie che introduci mangiando e a monitorare il tuo peso e le tue misure come fossero gli indici delle borse di wall street.
Un bel po’ di coraggio ti serve tutte le mattine, quando ti svegli e pensi che devi andare a lavoro, in quel posto in cui ansia e frustrazione ti sono colleghe inseparabili.
Tieni del coraggio da parte per convivere con l’idea che non potrai avere una famiglia o dei figli e che per questo sarai infelice sempre e sempre dovrai fingere serenità che non hai. Ancora un po’ di coraggio poi per resistere con il pensiero che non ci sia nulla per cui valga la pena vivere, nulla che tu sia capace di goderti, nulla che ti renda una persona degna e che in fondo sei solo un grande bluff.
Per questo e per molto altro, serve coraggio. Per continuare a condurre una vita piena di ostacoli, autolimitazioni, dubbi e confusione.
Per andare dallo psicologo no. Non serve coraggio affatto per andare dallo psicologo, a discutere di come la tua vita si sia, a un certo punto ingarbugliata, ma soprattutto di come sbrogliarla e tornare a respirare. Non è per forza facile, ma anche non andarci può essere difficilissimo, se significa tirare avanti con tanta pesantezza addosso. (Qui ti raccontavo come ci si sente dopo il primo appuntamento dallo psicologo)
Andare dallo psicologo è il primo passo per tornare a fare in modo che la tua vita sia tua, davvero. (Ma non sempre come immagini, anzi, leggi qui)
Questi evergreen persistono anche nel 2018, ahimè!
Vorrei tanto sorridere e sorvolare, ma mi rendo conto che molte persone sono ancora genuinamente convinte di questo. (Anche se avevo già parlato qui dei miei clienti e del fatto che spesso non siano persone normali.)
A proposito di pregiudizi sullo psicologo, mi è successo pochi giorni fa di leggere su un post di un personaggio abbastanza seguito sui social, un aneddoto interessante. Questa persona raccontava di ricevere risposte simili agli evergreen che ho appena citato, quando suggerisce di rivolgersi a un terapeuta a qualcuno che le scrive raccontando momenti di difficoltà o condividendo vissuti importanti e delicati, in cerca di un suo supporto o confronto.
Questa persona raccontava stupita di ricevere questo genere di risposte, quasi indignate e rifletteva sul fatto che, se senti il bisogno di raccontare pezzi importanti della tua vita (magari cercando conforto o consigli) a una persona nota solo tramite social, forse hai proprio bisogno di rivolgerti a chi può ascoltarti sì, ma in un modo strategicamente orientato al tuo bene.
Sarebbe ora di superare questi pregiudizi sullo psicologo. Rivolgiti a qualcuno che abbia gli strumenti per capire se “è solo un momento di sconforto, passerà”, o è un momento che dura una vita e che si ripeterà. Lavora insieme a qualcuno che ha le competenze serie per aiutarti a riprenderti quello che è tuo, o anche quello che non lo è mai stato ma che sarebbe ora lo fosse!
Non un mago, non un astrologo, né un motivatore (ché lo psicologo non ha bacchette magiche né sfera di cristallo, te lo spiegavo qui). Un professionista serio, preparato e vincolato da segreto professionale e codice deontologico. – P e r l e g g e ! – Uno che, per professione, è specialista nelle dinamiche psichiche, nella gestione delle emozioni, nell’accompagnamento verso le scelte difficili, nel promuovere la tua rinascita.
Allora, spiegami meglio questi pregiudizi sullo psicologo: pensi di non essere matto e quindi di non dover/poter rivolgerti a un professionista?
Da matti è rivolgersi a figure ambigue, per cui la legge non stabilisce limiti professionali né percorsi formativi omogenei e vincolanti. (L’importanza dei professionisti quando vuoi rinnovarti, la raccontavo qua.)
Roba da matti è pensare di dover resistere con i macigni sul cuore, o provare a scioglierli a suon di tisane e oli essenziali. ( E io amo sia le une che gli altri!)