Nell’ultima Lettera Alternativa raccontavo che, in mezzo alle mail con richieste di consulenza, ogni tanto ricevo messaggi con delle richieste che suonano più come richieste di consigli. Cerco di rispondere a tutti, prima o poi, ma sono certa di deludere o disilludere di molto le attese di queste persone.
Devo ammetterlo: come professionista, io i consigli non li so dare!
In italiano entrambe queste parole derivano dalla stessa radice latina, consulere che vuol dire consultare. Nei fatti però sono due cose molto differenti.
Le tecniche che prescindono da basi teoriche scientifiche sono semplicemente fuffa e in giro si sprecano le proposte di questo genere di consigli travestiti da consulenza.
Tornando alla differenza tra consigli e consulenze, per capirci: la commessa di Kiko ti dà un consiglio, la make-up artist, a una lezione di trucco correttivo personalizzato, ti fa una consulenza!
Ma, per capire ancora meglio: se hai la pelle arrossata: la tua farmacista ti dà un consiglio, seppur consapevole e basato su conoscenze professionali, ma pur sempre un consiglio, la dermatologa invece ti fa una consulenza. Semplice, no?
Ecco, quindi anche sulle questioni personali, affettive, emotive, relazionali, ecc. gli amici, i parenti, i colleghi, ecc. danno dei consigli (magari ottimi e azzeccati!).
Una professionista ti fa una consulenza e, prima di farti intravedere una soluzione o una chiave di volta per il tuo dilemma, ha bisogno di scandagliare più a fondo il quesito.
Prima di accompagnarti verso la ricerca di risposte, vorrà aiutarti a lavorare sulle domande e per farlo, tutelandoti, userà il suo bagaglio di conoscenze professionali, non personali.
Nel caso di una psicologa hai la certezza che sia così perché è il codice deontologico che vieta questo possibile rischio negli articoli 3 e 4.
“Attingere a un bagaglio professionale” vuol dire attingere a conoscenze e strumenti di una intera comunità (scientifica), non al bagaglio personale del singolo.
Sottolineo “comunità scientifica” perché non basta che una teoria sia diffusa, deve essere validata! Ecco perché consigli e consulenze non sono interscambiabili né equivalenti.
Diffida quindi dalle risposte facili, dalle “consulenze” basate su teorie personali, seppur condivise da molti e diffuse, ma che non hanno nulla di scientificamente fondato e non sono mai state validate.
Infine, per tornare a me, io i consigli li so dare solo agli amici e ai parenti, a tutti coloro con cui non è possibile un rapporto professionale (anche questo lo dice il codice deontologico, all’articolo 28).
E sai perché non potrei fare consulenza ad amici o parenti?
Perché fanno inevitabilmente parte della mia sfera personale e non si possono sfrattare da lì, quindi da quella prospettiva personale che rende impossibile la consulenza professionale e psicologica, così come te l’ho spiegata.
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