Intitolo questo post con una domanda che ho ricevuto qualche tempo fa nel mio profilo Instagram e che credo esprima l’interesse di molte persone che mi seguono.
Premetto che la mia prima risposta dovrebbe essere ” non lo so!“, perché non esiste un protocollo. E se anche esistesse non lo sponsorizzerei volentieri: ogni caso è a sé.
Ma, come sono abituata a fare, davanti a una domanda di questo tipo, cerco di scomporre il tema in diversi punti e altrettante domande a cui rispondere.
Nessun esercizio può sostituire una consulenza o un percorso di psicoterapia, ma alcune domande possono aiutarti nella tua valutazione, se anche tu ti chiedi come si lascia andare qualcosa.
Non basta citare il nome di questo qualcosa, è importante definirlo con parole ben scelte, che spieghino la relazione tra te e questo qualcosa.
Esempio: Come si lascia andare un partner che non vuole più stare con me?
Il qualcosa in questione è il partner: che definizione ne daresti?
- “l’uomo che ha tradito la mia fiducia”/ “l’unica persona che si è presa cura di me”/”la persona per cui ho rinunciato a…”/ ecc.
In base alla definizione che per te ha questo oggetto, puoi già capire molto sulla tua difficoltà di lasciarlo andare.
Prima di interessarti al “come” si lascia andare, approfondisci come e attraverso quali legami trattieni quell’oggetto.
Dall’esercizio precedente prova a individuare i sentimenti che vivi verso questo oggetto.
Esempio:
definizione: “L’uomo che ha tradito la mia fiducia”
sentimento: “pensandolo così mi sento… arrabbiata/delusa/spaventata/sconfitta/vendicativa/ecc.”
definizione: “l’unica persona che si è presa cura di me”
sentimento: “pensandolo così mi sento… persa/grata/fortunata/in pericolo/limitata/fragile/ecc.”
Con questo esercizio stai portando il focus su di te e su quello che provi, perché tutte e risposte di cui hai bisogno sono lì.
Se pensi di doverlo lasciar andare, ma fai fatica a farlo, probabilmente si tratta di un elemento importante nel tuo attuale equilibrio.
Lasciar andare qualcosa infatti può essere più difficile quando si tratta di qualcosa che ti ha permesso di crescere, nel bene e nel male.
Sei davanti a un elemento su cui hai investito parti di te e lasciar andare quel qualcosa implica il timore di perdere pari importanti di te stessa. Ma quali?
Immagina che questa separazione sia già avvenuta: quali parti di te, della tua vita, del tuo carattere e quali bisogno profondi non hanno più modo di emergere? Elencale.
Non vale dire “nessuno“! In questo passaggio è fondamentale che tu sia onesta con te stessa: se hai difficoltà a lasciar andare qualcosa o qualcuno è quasi certo che delle parti di te si sentono minacciate.
Riprendi tutti i passaggi precedenti e scrivi in un unico discorso quello che è emerso.
Esempio: vorrei lasciar andare (es.1) l’unica persona che si è presa cura di me. (es.2) Se lo penso così mi sento grata, ma anche persa e limitata. (es.3) Se lo lascio andare temo di non potermi più sentire al sicuro e di non poter più far uscire la ia parte fragile”
Nell’esempio che ho riportato, l’ultimo punto è l’eredità di cui dovresti appropriarti prima di lasciare andare quel qualcosa.
In questo caso sarebbe la consapevolezza che hai bisogno di vivere di più le tue fragilità e di ricercare più fondi che ti facciano sentire al sicuro.
Entrambi questi bisogni possono essere “spalmati” su molte esperienze. Con la difficoltà a lasciar andare, qualcosa dentro di te sta dicendo che è il momento di lasciar uscire di più le tue fragilità e che il tuo senso di sicurezza ha bisogno ora di più basi.
L’incontro con quel qualcuno o qualcosa che ora vuoi lasciar andare ti ha messo in contatto con bisogni profondi, ma non può più essere l’unica e la principale fonte di soddisfacimento di quei bisogni.
Vai in cerca di esperienze, relazioni e situazioni che continuino a far crescere le parti di te emerse con quel qualcuno o qualcosa. Il resto verrà da sé.
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