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6 Ladri di gioia

ladri di gioia

“Mai una gioia” è il mantra di questi anni. Un po’ ironia, un po’ autocommiserazione e un po’ sconsolazione perché ce ne capita sempre una, o perché le cose spesso vanno in direzione opposta e contraria a quella sperata, fatto sta che che le gioie sembrano scarseggiare un po’ per tanti. Ci sono decine e decine di corsi e libri che hanno la velleità di insegnarci come si fa a diventare felici e liberi dai turbamenti, mentre io oggi voglio parlare dei ladri di gioia, perché sono loro che ci intaccano le scorte!

 

Al principio era la gioia…

 

ovvero la sensazione che le cose della nostra vita si incastrino bene tra loro, che tra le opzioni possibili si sta attuando la migliore per noi e che ciò che viviamo ci garantisce il meglio anche per i momenti successivi.
Poi, questa sensazione è divenuta via via meno riconoscibile, forse perché molto frequente (te li vedi i nostri nonni che combattevano per la sopravvivenza incapaci di trovare gioia?), forse perché noi siamo assuefatti e abbiamo bisogno di averne sempre di più e di più grossa per sentirne l’effetto benefico, o forse perché, insieme alle fortune del nostro tempo, si sono presentati anche loro: i ladri di gioia.

Io ne ho individuati 6:

1. paragone 

Paragonarsi agli altri è un modo veloce per connettersi con la sofferenza. Quando lo facciamo stiamo come tentando di misurare un vestito in litri! Non ha senso, vero?
Paragonandoci al nostro collega, alla nostra amica, ai nostri genitori o al nostro modello, stiamo perdendo di vista ciò che davvero ci caratterizza profondamente e questo non può che renderci più “poveri”, o almeno farci sentire così. Anche quando, nel paragone, risultiamo vincenti, migliori dell’altro.

 

2. autocommiserazione

Questo non solo è uno dei più grandi ladri di gioia, ma lascia pure altri casini. L’autocommiserazione infatti genera una grande quantità di scorie emotive, stanca e spegne. Provare tristezza e paura è legittimo e anche sano perché ci fa entrare in contatto con quello che viviamo interiormente e ci alleggerisce dal peso delle maschere, mentre il ritagliarsi un ruolo da protagonista della tragedia perenne sfianca e priva di possibilità.

3. indecisione

che in genere nasconde la ricerca dell’infallibilità. Non si decide perché si vuole a tutti i costi evitare l’errore, così si passa il tempo alla ricerca della soluzione definitiva, della soluzione libera dai rischi. Ecco, tra i ladri di gioia, questo è quello che erode la voglia della scoperta, ingrediente fondamentale per la gioia!

4. finzione

Cercare di essere diversi, provare a pilotare il modo in cui siamo visti dagli altri è un lavoro usurante. Full time. Che poi, come puoi fingere di essere qualcuno che nemmeno sai chi sia? Difficilmente ci si sente appagati se non per brevi momenti. Il resto è tutto un limare di qua, occultare di là, accentuare e copiare. Insomma pochissime possibilità di sentirsi dentro incastri ben fatti.

 

5. diffidenza

verso gli altri. Soprattutto quando è totale. Non essere creduloni ci preserva da tanti guai, ma credere sempre che gli altri ci faranno del male, per volontà o per incapacità, ci mette un po’ su una specie di piedistallo e si sa che se traballa un po’ la botta è maggiore. Andiamo, non ti fidi mai mai perché sai di essere tu la migliore?  Perché se è così non ti invidio: i migliori hanno sempre un grande peso sulle spalle, quello di non poter chiedere aiuto a nessuno, quello di non poter non sapere qualcosa, quello di dover restare sempre in vetta. Qua siamo tra i più scaltri ladri di gioia a quanto pare.

 

6. pretesa

di comprensione o di adattamento da parte degli altri. Ci aspettiamo e ci auguriamo di avere intorno a noi persone in grado di comprenderci, di vedere e rispettare i nostri bisogni e le nostre fragilità, ma a volte non le capiamo nemmeno noi e non possiamo pretendere che gli altri riescano in ciò che noi per primi evitiamo e deleghiamo continuamente. Aspettarsi la totale comprensione e collaborazione a sostegno dei nostri bisogni è un po’ come salire su un aereo e provare a prenotare una fermata intermedia, come sul bus cittadino. Assurdo, vero? Non è più utile imparare a fare i biglietti giusti per i posti che vogliamo raggiungere? Per farlo impariamo a conoscerci noi e a capire cosa ci succede davvero.

 

E tu riconosci altri ladri di gioia? raccontameli nei commenti!

 

E ora prova a individuare quali ladri stanno rubando la tua dose di gioia, quotidianamente, e, se non sai come arrestarli, chiedi aiuto!

 

 


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Dr.ssa Veronica Mormina Psicologa
Dr.ssa Veronica Mormina Psicologa
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